La riforma infinita
La riforma della Pubblica Amministrazione è al primo posto nel PNRR, ma è da trent’anni che si tenta di farla con risultati fino ad ora modesti. Anche perché è sempre mancata una visione d’insieme.
La riforma della Pubblica Amministrazione è al primo posto nel PNRR, ma è da trent’anni che si tenta di farla con risultati fino ad ora modesti. Anche perché è sempre mancata una visione d’insieme.
La concorrenza si contrappone al monopolio. Sono i detentori di monopoli ― più o meno evidenti ― che si oppongono a introdurre norme sulla concorrenza.
Con l’andar dei mesi e da nuovi dibattiti, si capirà quale sarà la riforma del PSC. Il successo del nuovo PSC molto dipenderà dai controlli reali che si stabiliranno sull’osservanza delle sue norme, controlli finora quasi sempre minacciati ma non attuati.
Offrono risorse ma non dovrebbero esistere. Anche per questo si impone una riforma del bilancio pubblico che obblighi gli amministratori a non ricorrere a questi escamotage per far quadrare i conti.
La concorrenza piace poco ai politici nostrani. Aprire al mercato e alla competitività può far perdere migliaia di voti che vengono da parte di chi beneficia delle concessioni. La lezione di Luigi Einaudi.
Evasione fiscale, economia non osservata e riforma del fisco: una lettura congiunta dei tre temi. Il tax gap supera i 100 miliardi di euro ed è questa la vera emergenza del Paese.
Uno dei punti qualificanti della Riforma del Catasto è quella di fare emergere l’abusivismo immobiliare. E nel 2020 si stima che in Italia l’abusivismo edilizio sia stato di 17,7 costruzioni abusive ogni cento costruzioni autorizzate dai Comuni.
È ormai opinione diffusa che, dopo la pandemia, la finanza pubblica dei Paesi dell’Ue non tornerà alle situazioni precedenti. Anzi, saranno notevoli i peggioramenti, né è prevedibile come e quando si potrà registrare un’inversione di tendenza.
1.400 miliardi di crediti dello Stato non pagati, urge la riforma della riscossione. Si tratta di debitori deceduti, falliti o nullatenenti. Tuttavia è lo stesso Stato che ritiene che oltre l’80% di questi crediti sia inesigibile.
Nata soprattutto per “rendere conto” del proprio operato ai cittadini, la relazione di fine mandato del sindaco, anche grazie ai cambiamenti normativi intercorsi, ha perso molte delle sue ragion d’essere. Un adempimento da ripensare.
Per l’attuazione delle riforme, si prevedono costi per 235 miliardi di euro, spalmati fino al 2026. Di questi, 165 miliardi verranno da prestiti accesi con la stessa Europa, cioè con aumento dell’indebitamento.
Tra le riforme da attuare nell’ambito del PNRR c’è quella della Pubblica Amministrazione. Il Ministro Renato Brunetta l’ha definita la “madre delle riforme” poiché dalla sua attuazione dipenderà una parte considerevole del buon esito delle altre.
In Europa i principali paradisi fiscali sono stati creati in Irlanda, Olanda e Lussemburgo. Dall’Italia, sono stati trasferiti ― prevalentemente verso Lussemburgo, Irlanda e Olanda ― 26,5 miliardi di dollari.