Il mondo che verrà
A colloquio con il Prof. Amedeo Lepore, titolare della cattedra di storia economica all’Università della Campania. Gli scenari mondiale nel 2050 e l’Italia. L’intervista è di Luciano Pallini.
A colloquio con il Prof. Amedeo Lepore, titolare della cattedra di storia economica all’Università della Campania. Gli scenari mondiale nel 2050 e l’Italia. L’intervista è di Luciano Pallini.
G20, COP26, rilancio della ripresa economica e dell’Europa. Bisogna proseguire in questa direzione, guardandosi anche dalle fughe in avanti di un ambientalismo solo ideologico, che rischierebbe di far rivivere la logica della decrescita.
La sfida impegnativa da qui al 2026 non è solo rivolta alla spesa di risorse ingenti ma riguarda la capacità del nostro sistema di promuovere progetti di qualità e di raccordare l’azione delle istituzioni centrali con quella delle amministrazioni regionali e locali.
A causa delle limitazioni di forniture, della carenza di manodopera, dei blocchi di diverse filiere produttive e dei costi di conversione della transizione energetica, il timore di un aumento dei prezzi persistente si sta insinuando tra i vertici delle istituzioni finanziarie internazionali.
La scarsa disponibilità di vaccini, il pesante fardello del debito e la conseguente carenza di autonomia monetaria comprimono le possibilità di crescita dei paesi più deboli e alimentano un ulteriore allargamento del divario con le economie più progredite. E sulla ripresa incombono le difficoltà cinesi.
Angelo Vassallo non è stato solo un sindaco esemplare, tenace e caparbio, amante fino allo spasimo della sua terra, ma ha espresso anche una carica di modernità, che lo rende un precursore.
È importante evitare di capire troppo tardi che è necessario agire senza indugi, prima che una catastrofe avvenga. Anche per scongiurare l’eventualità che tutto si risolva con il ritorno alla vecchia e abusata normalità, dimentichi del tragico rischio trascorso.
Nelle misure per il Mezzogiorno, alcuni errori sono stati compiuti, come nel caso degli ingenti finanziamenti per il reddito di cittadinanza e per gli sgravi contributivi. Ora è necessario concentrare gli investimenti del Recovery Plan su grandi progetti strategici.
E’ sbagliata l’immagine di un Mezzogiorno arretrato in confronto a un Nord progredito e innovativo. Il declino ha investito tutto il Paese. Si devono fare le riforme e rendere sistemica la crescita meridionale. Luciano Pallini ne parla con il Prof. Lepore.
La pandemia può essere l’occasione, per Napoli, di ridisegnare il futuro ripartendo dalle fondamenta. C’è la necessità di un nuovo paradigma, che possa recuperare le radici e il ruolo della città facendone un riferimento per tutto il Paese, ma che ne innovi del tutto la missione, ponendola al centro delle trasformazioni globali in atto.
L’opera di Amendola ebbe il significato di uno sforzo rigoroso di studio e di ricerca delle cause del divario meridionale, di una eccezionale iniziativa di educazione e di mobilitazione delle popolazioni del Mezzogiorno, per renderle coscienti del loro stato e della necessità di una radicale trasformazione.