Una Repubblica di task force
Ormai, per la guida del Paese, abbiamo più esperti che parlamentari. La politica è scomparsa e la teoria dell’”uno vale uno” è andata in soffitta. Ma il risultato è una gran confusione e la democrazia si affievolisce.
Ormai, per la guida del Paese, abbiamo più esperti che parlamentari. La politica è scomparsa e la teoria dell’”uno vale uno” è andata in soffitta. Ma il risultato è una gran confusione e la democrazia si affievolisce.
Oggi, c’è davvero sulla scena un leader carismatico? Forse che Zingaretti, Conte, Di Maio, Di Battista, Salvini o Meloni sono, dal punto di vista del carisma, meglio di un Calenda? Diciamo la verità: oggi non c’è nell’offerta politica una personalità debordante tale da procurare voti sulla base di una delega di fiducia alla persona.
I giornali, i media in genere, che fino all’estate erano stati di bocca buona, che avevano assecondato tutto, ma proprio tutto quello che veniva deciso e poi attuato, adesso hanno capito l’antifona e non si accontentano più.
La candidatura a Roma di Calenda può sparigliare i giochi a livello nazionale. Se corre da solo drena voti al centrosinistra, se appoggiato dal PD apre un contenzioso in maggioranza tale da destabilizzare il governo.
Per il popolo ebraico la memoria è un imperativo assoluto, è parte essenziale della sua identità. Non è così per i non ebrei. Del terrorismo abbiamo una memoria frammentata, divisa, non organica né unitaria. Una cosa è il ricordo, un’altra la memoria. Abbiamo dei ricordi, non una memoria.
Arthur Koestler, scrittore ungherese naturalizzato inglese, è stato l’autore di “Buio a mezzogiorno”, un romanzo di forte denuncia del regime staliniano e , più in generale, di ogni sistema politico che nega la libertà dell’individuo.
L'elegia l'avevo scritta come prima esplorazione del luogo in cui volevo ambientare buona parte del romanzo "Le vite potenziali" a cui allora stavo lavorando. L'intenzione era quella di vedere se le contraddizioni di Marghera avrebbero provocato sulla pagina le stesse scintille cui mi sembrava dessero vita nella realtà.
Con un annuncio sobrio ma efficace, nel telegiornale nazionale del 23 novembre, la Cina ha annunciato di aver sconfitto la povertà. Per carità, niente di paragonabile rispetto a quanto siano riusciti a fare i nostri amministratori, niente balconi e pugni roteanti in aria, ma apprezziamo lo sforzo cinese di copiare le nostre gesta. La Cina aveva promesso nel 2012 di …
Luigi Di Maio ha scritto una lunga lettera al Foglio per rendere nota una sua proposta per uscire dall’emergenza Covid con un patto trasversale basato su 10 punti. L’iniziativa ha fatto rumore. “Caro Di Maio, la tua lettera sembra scritta da me. Troviamoci” L’autore del commento? Renato Brunetta.
Ai giovani va spiegato cosa ha significato per l’umanità la scoperta dei vaccini contro il vaiolo, la poliomielite, il morbillo ecc. Così sarebbero in grado di giudicare i messaggi anti-vaccini dei vari guru, profeti ed esperti fai-da-te che riempiono la rete.
Secondo un recente studio del Fondo Monetario Internazionale, il rischio che la paura congeli la mobilità, e la mancanza di mobilità spenga l’economia, è molto forte. Se la paura non scende sotto un certo livello, è inutile illudersi che l’economia riparta.
Impreparazione e improvvisazione, annunci mediatici, superficialità e spregiudicatezza. Queste le caratteristiche dell’azione di governo. Intanto si discute della Messa di Natale mentre migliaia di persone si ritrovano al San Paolo per ricordare Maradona.
La realtà dei fondi europei per l’Italia è molto diversa da quello che racconta il governo. Il processo decisionale è lento e noi siamo ancora più lenti nella capacità di spesa. E’ urgente riconsiderare il MES.