Quando ad ottobre scorso Di Maio, a Porta a Porta, denunciò l’esistenza di una “manina” che aveva cambiato il decreto fiscale del governo, molti, non noi, fecero due risate. Sciocchi. Ora sono costretti a ricredersi. La “manina” è tornata e ha cambiato la lettera di Tria all’Europa. Il tentativo è stato sventato. E’ una buona notizia ma la notizia, quella vera, è un’altra. Si è fatta luce sul mistero: per le stanze dell’esecutivo si aggirava non una manina ma addirittura una Mano, quella della Famiglia Adams.
Altro che “manina”
Quando ad ottobre scorso Di Maio, a Porta a Porta, denunciò l’esistenza di una “manina” che aveva cambiato il decreto fiscale del governo, molti, non noi, fecero due risate. Sciocchi. Ora sono costretti a ricredersi. La “manina” è tornata e ha cambiato la lettera di Tria all’Europa. Il tentativo è stato sventato. E’ una buona notizia ma la notizia, quella vera, è un’altra. Si è fatta luce sul mistero: per le stanze dell’esecutivo si aggirava non una manina ma addirittura una Mano, quella della Famiglia Adams.
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