Basta ascoltare la Sarina per capire la sua inadeguatezza. Ci racconta le pecche di Firenze come se lei non avesse partecipato a crearle o almeno affrontarle se non superarle, e di progetti mai realizzati. Per quanto ancora prenderà in giro i fiorentini?
Dall’ antiberlusconismo all’antifascismo la sinistra è sempre contro qualcuno o qualcosa.
Questo il suo programma di sempre. Questo oggi il programma di Funaro: battere le destre infami, non lasciare la SUA Firenze nelle loro mani. Ecco, perché lei è nata e vissuta a Firenze, dunque la città le appartiene.
Ma la sinistra non è quella che predica l’inclusività?
All’africano, l’islamico porte aperte, al tedesco, per altro italiano dal 18 novembre e residente a Firenze da decenni, per non ripetere la solfa degli Ufizi che si presenta da sola, si chiudono i portoni. Certo, si dirà, non si tratta solo di accoglienza ma di accettazione di un amministratore non fiorentino. Mi pare di ricordare che neppure il sindaco uscente sia nato e sempre vissuto qui.
Ma la Sara ha perfino gli avi fiorentini doc, a cominciare dal nonno, il glorioso sindaco dell’alluvione, il mitico Bargellini. Gran brava persona come certamente lo è la nipote. Ma questa virtù non è sufficiente. Considerando anche le sciocchezze, per usare un eufemismo, che spesso escono dalla bocca dell’aspirante sindacA, con questa A orripilante.
Tornando al tema centrale, è da sottolineare che la sinistra potrebbe avere già raschiato il fondo del barile e che gli elettori, tutti, potrebbero essersi già recati alle urne, anche in carrozzella come consuetudine e loro costume. Soprattutto quelli del PD, nella speranza di evitare il ballottaggio che, comunque, fin dall’inizio della campagna elettorale, hanno temuto. Dunque, si potrebbe ipotizzare, con ottimismo realistico, una prevalenza del centrodestra unito con lista civica e nuovi voti non ancora espressi in attesa del voto terminale. Tutto dipende dagli aghi della bilancia che stavolta si presentano in due. Con circa sette punti ciascun. Oltre a quelli dello zerovirgola che guardano a destra, che uniti qualche punto lo porterebbero. Un totale che coprirebbe la forbice di dieci punti percentuali che divide FUNARO da SCHMIDT. Ma tutto dipende anche dal senso di appartenenza degli elettori di centro e dei confusi anche di sinistra. Non dimentichiamo che il capolista della lista civica, proviene dal PD. Perché EIKE è un civico, come si usa dire oggi e va tanto di moda.
Dunque, questi incerti, una qualche domandina se la faranno insieme a una scelta adeguata… Far sopravvivere la gestione passata per quel che ha dimostrato con la Firenze di oggi, ridotta davvero alla firenzina, come si usava dire una volta, o sperare in una novità con apertura sul mondo? Con un amministratore colto e dotato di una visione che la sua antagonista, se pure nata e vissuta in città, non si sogna neppure?
Amici di sinistra, convinti, mi hanno confessato che hanno scelto e faranno scegliere EIKE, per l’abisso di competenze fra i due.
Disorientamento fra gli elettori della sinistra estrema, che, certamente non sceglieranno Eike, ma forse neppure Funaro. Certo dipende dai regalini. In politica si fa così.
Entrambi i candidati sostengono che non faranno trattative, non cercheranno espressamente apparentamenti, bensì convinceranno i cittadini sui programmi. Peccato che l’unico programma della candidata sindacA, è quello di mantenere la città così com’è. Perché, se così non fosse, la città dovrebbe essere un gioiello. A volte sembra Alice nel paese delle meraviglie.
I due candidati si sono incontrati/scontrati, nel dibattito organizzato da Repubblica alla Camera di Commercio. Con una claque definita e scarsina per Funaro e il resto della platea, molto più ampio, neutrale o palesemente di cdx. Come si diceva, tanti indecisi.
Ricordiamo anche che
“Negli ultimi vent’anni i partiti di destra e centrodestra non sono sempre stati alleati alle elezioni comunali. Per esempio, nel 1995 Forza Italia e Alleanza Nazionale hanno sostenuto due candidati diversi, nel 1999 la Lega Nord ha sostenuto un suo candidato, così come Fratelli d’Italia nel 2014. La coalizione si è invece presentata unita nel 2004, nel 2009 e nel 2019. L’ultima volta che un candidato di centrodestra è andato al ballottaggio risale a 15 anni fa, al 2009, quando è stato eletto Renzi”.
Chiudo con questo auspicio. Intuibile chi lo ha scritto.
“Il sole in tasca”.
“Fondo un partito e fra qualche mese sarò Presidente del consiglio.
Quando intravedo un progetto e penso di poterlo attuare, raccolgo tutte le forze per portarlo a termine. E quasi sempre ce la faccio”
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