Cosa pensi del ritiro annunciato da Carlo Cottarelli al Il Riformista rispetto all’Europee del 8 e 9 giugno?
Capisco la stanchezza per le diatribe personali del terzo polo, ma non mi sembra che questo sia il momento di rinunciare. Il messaggio dovrebbe andare in direzione opposta. Di fronte al pericolo che i neo nazisti filo putiniani di AFD entrino in una nuova maggioranza di destra del Parlamento di Strasburgo non si può essere rinunciatari. Dobbiamo impegnarci tutti perché l’Italia contribuisca con una lista unitaria all’affermazione dei valori e dei programmi di Renew Europe.
L’appello unitario che hai lanciato insieme a Carlo Fusaro ha suscitato un certo interesse https://radicali.it/2024/03/appello-di-carlo-fusaro-e-marco-mayer/ Quali dovrebbero essere i passi successivi?
Penso che le forze che stanno lavorando positivamente per formazione della lista unitaria “Stati Uniti d’Europa” non debbano rinunciare alla possibilità di trovare una convergenza con Azione. Secondo me dovremmo tutti insieme insistere sino al 90′ minuto. Lo dico perché sinora Carlo Calenda non ha saputo o voluto spiegare le sue resistenze. Io non ho capito le ragioni per cui sinora non è voluto sedere al tavolo di discussione, ma non sono il solo….
Come ti spieghi la posizione critica assunta da Federico Pizzarotti?
Al di là dei dubbi di Federico Pizzarotti hai incontrato altre obiezioni alla lista Stati Uniti d’ Europa?
Si, da parte di chi pensa che Italia Viva e Azione siano partiti personali di Matteo Renzi e di Carlo Calenda. Si è determinata in alcune persone che conosco una curiosa simmetria. Chi non ama Renzi e chi non ama Calenda finisce per esprimere gli stessi dubbi. È una visione terribilmente miope. L’ orizzonte di Renew Europe costituisce una prospettiva politica e ideale che va ben oltre le singole persone, riguarda il futuro dell’Europa e del mondo.
Spiegati meglio?
L’ 8 e il 9 giugno è in gioco la libertà dei nostri figli e nipoti. Per questo serve uno sforzo unitario. Oggi gli europarlamentari italiani del gruppo Renew Europe sono quattro. Continuando con i veti e le divisioni si rischia di non superare la soglia di sbarramento e di passare da 4 a zero; a tutto vantaggio di Orban, dell’ AFD e di tutte le forze filoputiniane.
E’ corretto distinguere tra critiche e veti?
Come realizzarla?
Le ambizioni personali sono legittime, ma i duelli e la personalizzazione esasperata non possono sostituire la politica. I cittadini capiscono benissimo che serve una Unione Europea molto diversa da quella attuale, una UE finalmente autorevole nella politica, nella difesa e nella diplomazia internazionale, nelle grandi sfide dell’ambiente e del lavoro, nelle politiche migratorie e nella strenua difesa dei diritti umani a tutti livelli. Se con la lista Stati Uniti d’ Europa riusciremo ad essere veramente credibili per la concretezza delle nostre proposte e l’autorevolezza dei candidati possiamo ottenere un risultato superiore alla Lega o Forza Italia e ci saranno certamente cittadini che torneranno a votare dopo anni di astensione.
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