Anche stanotte le luci delle sinagoghe di Roma, Gerusalemme e di molte altre città sono rimaste accese per ricordare quello che avvenne a Berlino nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, quando la furia antisemita si scatenò contrò la pacifica comunità ebraica. Nonostante che l’appellativo di Notte dei cristalli (Khristallnacht) faccia pensare soltanto alle vetrine dei negozi infrante, in realtà vennero incendiate sinagoghe, assaltate scuole e orfanatrofi, distrutti cimiteri ed esercizi commerciali; e nei giorni successivi vennero arrestati diverse migliaia di cittadini di religione ebraica e trasportati nei lager di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. L’orrore, che nel giro di pochi anni avrebbe portato ai campi di sterminio e all’Olocausto, iniziava così: con le stelle di David dipinte sui muri delle case e sulle vetrine dei negozi degli ebrei, per meglio indirizzare i membri del Partito nazionalsocialista e i semplici civili nazisti che parteciparono al pogrom.
Come sappiamo, le stesse stelle di David sono comparse sulle case di ebrei residenti a Parigi solo pochi giorni fa, croci uncinate sono state dipinte sul muro del cimitero ebraico di Roma, a Vienna una sinagoga è stata oggetto di un vero e proprio attentato. Tutto questo mentre nelle manifestazioni pro-Palestina che si tengono nelle grandi città europee (ricordiamo quella recente di Milano), si esprime apertamente l’odio antisemita, anche se mascherato da critica nei confronti della politica di Israele. Come se ci fosse un confine netto tra antisemitismo e anti-israelismo.
La verità è che le braci dell’antisemitismo non hanno mai smesso di ardere sotto la cenere, non solo nel mondo arabo ma anche in Europa; e quanto sta avvenendo in questi giorni lo dimostra ampiamente.
La reazione di Israele al massacro dei suoi cittadini, avvenuto il 7 ottobre, viene giudicata “sproporzionata”, e la guerra ad Hamas che l’esercito israeliano sta conducendo nella striscia di Gaza, per eliminare i centri direzionali del terrorismo e liberare i 240 ostaggi nascosti nei bunker sotterranei, viene decritta in termini di “crimine contro l’umanità”.
Perché ancora non si vuole accettare il diritto di Israele ad esistere e a difendersi. Gli ebrei che abbiamo visto nei filmati d’epoca e ci sono stati descritti da Primo Levi, quelli che si lasciavano condurre senza protestare nei vagoni piombati e successivamente nei lager e nelle camere a gas, sono probabilmente gli ebrei che i manifestanti pro-Palestina vorrebbero. Ma Israele non è più il silente popolo della diaspora: oggi Israele è uno Stato sovrano, nato nel 1948 grazie al piano di partizione della Palestina approvato in sede ONU, unica democrazia e presidio di libertà in Medio Oriente; e al tempo stesso una potenza militare in grado di reagire e annientare i suoi nemici.
A gennaio mancano ormai poche settimane e presto si arriverà a celebrare la Giornata della Memoria. E sentiremo ancora i cori di studenti e insegnanti ripetere “mai più” nelle nostre scuole, dove verranno invitati a parlare gli ultimi superstiti dell’Olocausto; le televisioni trasmetteranno i soliti film tipo “Schlinderl’s list”, e nei talk si parlerà di antisemitismo come se fosse una faccenda superata. Mai come quest’anno, il Giorno della Memoria si preannuncia come la celebrazione dell’ipocrisia nazionale.
Enrico Martelloni
Dovreste rivdere certe posizioni, non perché la notte dei cristalli non sia stata l’espressione violenta dell’antisemitismo.
Ma perché dimenticate ampiamente ciò che è capitato in Unione sovietica dove gli aguzzini furono gli ebrei. Fu così truce che gli stessi ebrei furono le vittime dei lager e degli stermini cominciati assai prima della ” Notte dei Cristalli”.
Enrico Martelloni
Tutto il Committer bolscevico era formato da ebrei. Lo era Tzeriginskij, primo capo della Ceka, l’opera Trozkji, Lenin, lo erano molti altri.
L’holodomor ucraino del 1921 e del 1932/33 uccise per inedia milioni di contadini e tra questi anche ebrei. Tra le deportate in Siberia dopo la guerra c’era anche la moglie di Molotov che era ebrea.
Enrico Martelloni
Se la guerra in Ucraina come quella in Cecenia o in Georgia sono passate impunite , è responsabilità di chi ha fatto dell’olocausto ebraico in Germania, l’unico punto di concentrazione dell’antisemitismo.
Oggi lo paghiamo perché i media e la gente non distingue più il male dal bene.
Enrico Martelloni
Erano ebrei tutti quelli, prima della nascita del nazismo, appartenenti al Committer sovietico: Kaminev, Zinoviev, Bukarin, Muranov, Budnov, Sverdlov e tra i molti anche l’orgiastica Kollontai.
Se la guerra in Ucraina, come quella in Cecenia , o in Georgia, sono passate o sono impunite , è responsabilità di chi ha fatto dell’olocausto ebraico in Germania, l’unico punto di concentrazione dell’antisemitismo.
Oggi lo paghiamo perché i media e la gente non distingue più il male dal bene credendo che la cosiddetta russia e Hamas siano il riscatto dalla frustrazione ideologica di troppi falliti.