L’iniziativa di Salvini – anche per l’accondiscendenza del Presidente del Consiglio dell’epoca, l’Avvocato Giuseppe Conte – ha provocato la fine della missione militare navale europea che non era soltanto dedicata a combattere il traffico di essere umani, ma aveva altre due finalità di rilevanza internazionale
Perché ai due Matteo fischiano le orecchie
Appunti su libertà di pensiero, imparzialità dei magistrati e politici dalla memoria corta. Alcune esternazioni border line dell’attuale Ministro delle Infrastrutture.
1) Libertà di pensiero e percezione di imparzialità dei magistrati
I magistrati hanno il diritto di manifestare per esprimere il loro pensiero (come sancito anche dall’Articolo 6 del loro Codice Etico), tuttavia – a mio avviso – sarebbe meglio che non partecipassero a contestazioni di piazza di qualunque colore. Piaccia o non piaccia le percezioni sono importanti. Il video (da chiunque sia stato girato, fotoreporter, Digos o altri) che inquadra la Giudice Apostolico tra i manifestanti che inveiscono contro la polizia incrina oggettivamente (perché’ negarlo?) l’ immagine pubblica di imparzialità e terzietà’ del magistrato anche se il suo comportamento professionale è sempre stato integerrimo. Viviamo da anni nella società della comunicazione: i magistrati non dovrebbero tenerne conto? In verità alcuni di loro ne tengono sin troppo conto, ma il circuito vizioso tra PM da un lato e giornalisti dall’altro esula dal nostro tema di oggi.
2) Servitori dello Stato e relativa deontologia
Forse ho una visione mitica dei “servitori dello Stato”. Tuttavia – penso – come ho scritto a proposito del libro di Vannacci – che astenersi da comportamenti pubblici “esibizionisti” rafforzi la credibilità di diplomatici, prefetti, generali, dirigenti pubblici, primari, eccetera, eccetera. Il discorso vale ancora di più per chi – come un giudice – lavora in un Ordine Indipendente come la Magistratura.
Secondo me un atteggiamento di distacco e sobrietà si addice ad un Rettore (o a un semplice docente universitario) perché anche egli opera in istituzioni pubbliche in cui vige la libertà di insegnamento e che sono (o meglio dovrebbero essere) dotate di ampia autonomia, ovvero le università di Stato.
Per le stesse ragioni non intendo né censurare né perseguire, ma sento il dovere civico di criticare l’esternazione di un magistrato perché incrina la “terzietà percepita” dalla comunità in cui vive. Negli ultimi tempi é una delle rare volte che mi trovo d’accordo con Matteo Renzi; ha ragione quando scrive che la giudice ha sbagliato perché incrina la credibilità della magistratura. Va da se che – a seguito del ricorso presentato dal Viminale – la Corte di Cassazione valuterà nel merito i contenuti dell’ ordinanza della giudice Apostolico, a prescindere dalla sua partecipazione alla manifestazione pubblica del 2018.
3) Da che pulpito viene la predica?
Il richiamo alla sobrietà e alla linearità delle esternazioni pubbliche é un tema da discutere anche per ministri e parlamentari. La disciplina e l’ onore a cui si fa riferimento nell’ articolo 54 della Costituzione deve valere per tutti, nessuno escluso. La realtà politica è però molto diversa da quello dei pubblici funzionari. Per i politici che rivestono cariche pubbliche il dilemma non è se esternare o non esternare (go public direbbero gli americani). Il tema é come rivolgersi alla stampa e all” opinione pubblica dal momento che per un politico con incarichi di governo e/o in Parlamento la comunicazione pubblica è imperativa.
Avevo segnalato alla redazione de Il Riformista il quinto anniversario della morte di Kamal Kashoggi https://www.amnesty. it/cinque-anni-dopo-lomicidio- di-khashoggi-approvato-d- saudita-ancora-niente- giustizia/ Non hanno pubblicato niente. Allora ho pensato con malizia fiorentina che si potesse trattare di una forma di autocensura per la presenza del Direttore del quotidiano nel board della fondazione saudita FII https://fii-institute.org/ team-member/senator-matteo- renzi/ Non e’ così il Riformista di Renzi non c’entra; é semplicemente uno dei tanti giornali che se ne sono dimenticati. Purtroppo non c’ è traccia dell’anniversario della morte del collega del Washington Post in nessun dei media italiani mainstream. Se non erro il comunicato di Amnesty sul V anniversario della morte del giornalista saudita https://www. pensalibero.it/dopo-cinque- anni-ancora-verita-negata-per- jamal-khashoggi/ é stato ripreso soltanto sul blog “Le persone e la dignità” del Corriere della Sera https:// lepersoneeladignita.corriere. it/ , dal Secolo di Italia, Italy 24, articolo 21 e Pensalibero.it https://www. pensalibero.it/dopo-cinque- anni-ancora-verita-negata-per- jamal-khashoggi/ . Mi scuso con gli interessati per le eventuali omissioni.
4) Le incursioni social di Matteo Salvini
Seguo i social di Matteo Salvini da tanto tempo (prima e dopo la loro conduzione da parte di un media manager brillante, il Professor Luca Morisi). Quando ho letto il post del Ministro delle Infrastrutture sulla dott. Apostolico ho avuto due reazioni. La prima – a cui ho già accennato – é stata: “la giudice ha sbagliato; nei panni della dott. Apostolico non ci sarei andato. Per me è una scelta da criticare proprio perché il magistrato é libero di scegliere” . Non c’ é dubbio che quando non svolge le sue funzioni – come qualunque altro cittadino – é suo diritto manifestare, ma per me é inopportuno.
Tuttavia non é l’unica voce stonata. A proposito di video postati sui social media ho trovato sconcertante ascoltare (a poche ore dal terribile incidente di Mestre) il Ministro delle Infrastrutture dichiarare testualmente : “sto con l’Assessore lì non è un problema di guard rail”… Vedremo i risultati dell’inchiesta del Ministero delle Infrastrutture, degli altri Ministeri e della Procura. Ma come può un pubblico ufficiale – per giunta Ministro della Repubblica – esprimere una sua valutazione tecnica sul guard rail quando ancora nessun perito é stato nominato!
In verità non é la prima reazione impulsiva di Matteo Salvini. Rimasi sbalordito (era l’8 luglio 2018) da Ministro dell’Interno (e dunque in qualità di Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza) il leader della Lega bloccò le attività di una delle navi militari meglio attrezzate per il contrasto alle organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di esseri umani. Mi riferisco al pattugliatore irlandese Samuel Beckett. https://www. military.ie/en/who-we-are/ naval-service/the-fleet/le- samuel-beckett-p61/
A bordo della Samuel Beckett c’era – come su altri navi militari della Missione europea Sofia una cellula di Intelligence gestita da Europol (con le sue potenziali diramazioni di polizia finanziaria e anti terrorismo) nonché sofisticate attrezzature di sorveglianza tecnologica. Last but not least la Missione UE Sofia aveva avviato da poco una importante collaborazione navale con le operazioni della NATO Operation Sea Guardian Coordinates with EU’s Operation Sophia | Defense Media Network
in attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: a) garantire l’embargo di armi verso la Libia; b) vigilare per impedire l’esportazione illegale di petrolio dalla Libia.
Sono passati 4 anni da quando Matteo Salvini ha affondato le operazioni delle navi militari navali di Sofia. Fin qui é storia nota, almeno agli addetti ai lavori. Ma a Macerata pochi giorni fa (era il 29 settembre scorso) il Ministro dell Infrastrutture e Vice Presidente del Consiglio ha dichiarato senza un briciolo di autocritica: “credo che l’Europa, dopo anni di chiacchiere, debba dare un segno di vicinanza concreta. Quindi una presenza navale europea, a tutela della vita, della legalità, della serenità e dei confini italiani ed europei, nel Mediterraneo, penso non possa più essere rimandata” ?
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Paolo
Ma veramente Renzi si merita di essere accostato, mi riferisco al titolo , all’ altro Matteo? Potrà non essere quasi mai d’ accordo con Renzi , ma non può non riconoscere il divario politico e soprattutto culturale che esiste tra loro.