Il Pd sembra talmente diviso da non sembrare un unico partito. Non essendo mai stato del Pd, lo dico senza rancori ma guardando ciò che accade nelle decisioni amministrative, almeno in Toscana.
Il Piano dei rifiuti prevede una serie di impianti, altrimenti i rifiuti oltre che un salasso economico, rischiano di diventare un problema sanitario. Uno di questi impianti doveva essere costruito ad Empoli. Era stato il comune di Empoli insieme ad Alia a partecipare ad un avviso e richiesta della Regione, affermando che era disponibile ad un impianto di riciclo e recupero, ma dopo una manifestazione dei comitati del “No”, il Pd di Empoli ha fatto marcia indietro. Una cosa simile è accaduta a Piombino per il gassificatore. Il Pd nazionale pro impianto, il Pd della costa per il no.
Sull’aeroporto di Firenze invece, mentre nei programmi del Pd regionale, fiorentino e della città metropolitana, la nuova pista è al primo posto, il Pd a Sesto si schiera con Sinistra Italiana e mette nero su bianco la propria contrarietà, a Campi – presto alle elezioni – si dice “fortemente contrario alla nuova pista”, a Calenzano vota un atto di totale contrarietà e a Prato non sanno ancora che posizione definitiva prendere.
Per finire possiamo esaminare la paradossale situazione della Multiutility dei servizi pubblici. Fortemente voluta dal Pd regionale, di Firenze, Empoli e Prato. A maggio fu presentata da molti sindaci del Pd, in grande stile, in queste settimane diversi sindaci del Pd e relativi consigli comunali, stanno bocciando l’idea o la mettono in discussione ancor prima del suo inizio operativo e tutto accade in un silenzio imbarazzato e per molti versi imbarazzante.
Immagino che coloro del Pd che leggeranno queste parole, continueranno a dire: quelli di Italia viva ce l’hanno con noi. Non è così, io continuo a dire che dovete avere una linea e tenerla. Serve anche a noi, per capire se una alleanza è possibile oppure no.
Gli esempi citati, degli ultimi mesi e solo quelli più evidenti, fanno vedere un partito che non sembra essere più tale. O si è riformisti o si rincorrono i populisti, o si tiene una linea pro infrastrutture o si inseguono i comitati del “No”, o si tiene la barra dritta sul buonsenso o si sbraitano slogan.
Quando si vuol essere “tutto e il suo contrario” si perde la bussola e si rischia di non essere più un partito ma almeno tre. E questo non è possibile.
Maria Acomanni
Che dire Gabriele ,se non che hai perfettamente ragione?
Hai fatto un quadro della situazione perfetto.
Io che quando ho preso una decisione,vado avanti su quella,non riesco a capire come un partito possa essere così in balìa della corrente!