Si parla molto del successo della Lega di Salvini e quindi dell’alleanza di centrodestra. E quindi, in ottica di elezioni regionali prossime venture, si prevede ovunque una marcia vittoriosa del centrodestra nell’intero paese. Anche in Toscana, che pure è l’unica regione dove il pd supera anche se di poco la Lega, il centrodestra risulta in maggioranza. Con un po’ di calcoli si può dire che siamo ad un rapporto di 42% contro il 36%. Di fronte a tutto ciò viene suggerito anche oggi dall’editoriale di Stefano Fabbri sul Corriere fiorentino che l’unica strategia di riequilibrio può passare da una alleanza strategica con la sinistra (su quali programmi?) o, come da altri suggerito, con il M5s (anche qui con quali programmi?).Non ci sono altre vie, si lascia intendere.
Senza disconoscere la rilevanza, pur in una oggettiva difficoltà, di percorrere tali strade si deve però allargare lo spettro delle possibilità di rafforzamento del centrosinistra ad un’altra componente. Che può essere definita, per semplificare il discorso, dei “centrosinistri che hanno votato Salvini”. Cioè di elettori che non disdegnano il centrosinistra ma che alle europee hanno votato Salvini. Che è, a ben vedere, il contraltare dei “centrodestri” che nel 2014 votarono Renzi. Il voto a Salvini alle europee potrebbe essere il sintomo di una voglia di contare di più in Europa nelle scelte di politica economica e di contrastare le politiche europee, troppo lassiste, sulla immigrazione.
Non importa se con questo voto l’italia conterà di meno. Come stiamo già vedendo in queste ore. Ma il senso del loro voto andava da quella parte.
Dai calcoli sui comuni sopra 13mila abitanti in Toscana viene fuori che il centrosinistra guadagna in media 9/10 punti percentuali persi in buona parte dal centrodestra. Ribaltando, di fatto, il rapporto in Toscana fra centrodestra e centrosinistra. E questo è importante in vista delle prossime elezioni regionali.
E allora occorre lavorare su quel 10% di elettorato “libero”. Con due approcci. Far vedere che oggi, con Salvini reale capo del Governo, si conta meno in Europa. E quindi far vedere che il centrosinistra vuol cambiare davvero le politiche europee sull’economia e sull’immigrazione. Senza seguire la strategia propaganda di Salvini.
Corollario di tutto ciò, occorre evitare di chiamare razzisti tutti quelli che hanno votato Salvini. Questo approccio non aiuterà il centrosinistra a recuperare i “voti liberi” di questa tornata elettorale…
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