Salvini, Fratoianni e Putin
I leader di Lega e Sinistra Italiana sono i cavalli di Troia della Russia. Da posizioni opposte, ma con proposte convergenti, perseguono l’obiettivo di affossare l’Unione Europea a tutto vantaggio di Putin.
Sono due le politiche che in questo momento rivestono una particolare importanza sia a livello di singoli stati, almeno in Europa, sia per la Comunità europea nel suo insieme: la politica economica, con particolare riferimento al settore energetico, e quella estera.
Logica vorrebbe che i due principali competitor elettorali, centrodestra e centrosinistra, fossero, almeno su questi temi, fortemente coesi. Invece è esattamente il contrario. Le due coalizioni hanno al loro interno, due forze politiche, la Lega per il centrodestra e l’alleanza fra Verdi e Sinistra italiana per il centrosinistra, che, proprio su questi temi, la pensano in modo radicalmente diverso dai loro alleati. Sul piano economico, a fronte del comune impegno delle due coalizioni a tenere sotto controllo per quanto possibile i conti pubblici, anche se questo obiettivo sarebbe perseguito con politiche diverse, ci sono le proposte di Salvini e Fratoianni che mirano ad espandere la spesa pubblica con un forte incremento del debito pubblico a seguito di un nuovo scostamento di bilancio.
Sul piano della politica estera, mentre la volontà di centrodestra e centrosinistra è quella di mantenere saldi i legami transatlantici e di tenere in piedi le sanzioni economiche alla Russia, i nostri due eroi puntano all’eliminazione delle sanzioni e a una politica più attenta alle ragioni e alle esigenze della Russia di Putin.
L’applicazione, anche solo parziale, delle loro proposte avrebbe, nell’immediato, un effetto molto negativo perché farebbe saltare il quadro economico facendo schizzare in alto spread e inflazione e bloccherebbe l’erogazione dei fondi del PNRR, isolandoci dalle altre nazioni europee e dagli Stati Uniti. Ma nel medio e lungo termine l’effetto sarebbe addirittura devastante perché metterebbe in crisi la stessa Unione Europea esponendo i singoli Stati ai condizionamenti e ai ricatti della Russia.
Siccome non è pensabile che politici navigati come Salvini e Fratoianni non si rendano conto delle conseguenze delle loro proposte, è evidente che questo è proprio il risultato che i due, da fronti opposti, mirano a perseguire.
Del resto la Lega ha addirittura, e da anni, l’ultimo rinnovo è stato nella primavera di quest’anno, un accordo di collaborazione con il partito di Putin e Sinistra italiana sente ancora il fascino dell’Unione Sovietica.
Negli anni passati poi i nostri no-euro, ancora una volta Lega di Salvini in testa, non hanno mai perseguito l’obiettivo, difficile come ha dimostrato il caso inglese, di uscire dalla Comunità ma quello, molto più facile, di farci espellere come paese. Cosa che avverrebbe certamente se quelle proposte fossero applicate.
Salvini e Fratoianni sono insomma due cavalli di Troia che dall’interno della cittadella di un eventuale governo della loro coalizione mirano a far cadere le mura che difendono l’Europa a tutto vantaggio dell’amico Putin.
Sarà bene tenerlo presente il prossimo 25 settembre.
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