Si avvicina un turno elettorale amministrativo che interesserà anche alcuni capoluoghi toscani, fra i quali Pistoia, città dove è nato il gruppo di SoloRiformisti che, una volta allargatosi ad altre realtà, ha poi dato vita a questo giornale on line.
Il dibattito che si sta sviluppando in vista di questo appuntamento elettorale, e non solo a Pistoia, si svolge ancora, e purtroppo, secondo i canoni della vecchia politica. Prevalgono le appartenenze rispetto alle idee e gli schieramenti sui contenuti. Lo sguardo della grande maggioranza dei protagonisti è rivolto al passato, ad un mondo che non c’è più.
Si danno così risposte vecchie a problemi nuovi e non si riesce a capire, da parte di coloro che poi saranno chiamati ad amministrare la e le città, quale direzione sta prendendo il futuro. Con la politica ancora legata a vecchi schemi e procedure si allontanano inoltre dal contribuire alla gestione della cosa pubblica grandi fasce di elettorato, stanche dei soliti giochi e delle vecchie appartenenze. L’alta percentuale di astensioni ne è la dimostrazione più lampante.
Così, per dare un contributo, nuovo e concreto, al confronto e al dibattito abbiamo deciso di prendere alcune iniziative che possiamo portare avanti grazie alla collaborazione con PoieinLab, una associazione culturale e di ricerca che opera a livello regionale, e non solo, nel campo sociale ed economico.
La prima iniziativa, di seguito il testo dell’invito, riguarderà lo sviluppo territoriale della Toscana settentrionale:
“Due anni di pandemia hanno cambiato il mondo. E impongono alle classi dirigenti – europee, nazionali e locali – di ripensare profondamente le loro idee di sviluppo territoriale. Il distanziamento sociale – come misura preventiva ma forse sempre più anche come un habitus, come un modo più o meno abituale di vedere le cose – sembra stia in parte ridisegnando le strategie abitative e residenziali di persone e famiglie, con una riscoperta dei luoghi più decentrati: città di medio-piccole dimensione e borghi. La diffusione forzata dello smart working ha probabilmente sfatato un tabù e pare si stia trasformando, per molte imprese e dipendenti, in una nuova modalità di lavoro, dalle conseguenze sulla qualità della vita ancora tutte da studiare. In questo quadro, è ancora sensato concentrare gli investimenti in servizi e infrastrutture materiali e immateriali soprattutto nelle aree metropolitane? O sarebbe forse il caso di immaginare una geografia più articolata dello sviluppo territoriale che punti a valorizzazione nuovamente le città intermedie e a pensarle come i nodi di una rete funzionale policentrica in grado di intercettare in maniera flessibile capitali, imprese, professionalità: in una parola, concrete “chance di vita”?
Ne parliamo con studiosi, esperti e operatori economici del territorio Sabato 19 Marzo p.v., anche in diretta streaming su questa pagina Facebook di PoieinLab: https://www.facebook.com/PoieinLab”
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