L’uomo più impopolare d’Italia ha battuto per KO l’uomo più popolare, ipotesi che Massimo d’Alema considerava impossibile se non vergognosa nella sua sola intenzione, una cosa da ridicolizzare. Per fortuna contro i politici abituati alla prepotenza burocratica del potere può risuonare l’eterno motto: è La democrazia, bellezza, quella democrazia che di tanto in tanto trova il leader di talento che rovescia lo stato di cose esistente. Che vuole, D’Alema, è andata così e ci voleva Matteo Renzi perché ciò avvenisse.
Certo, bisogna attendere gli eventi, siamo solo agli inizi, insidie dappertutto, ma che inizio! Più fulminante non poteva essere, come se il Presidente della Repubblica non aspettasse altro anche lui per sgombrare il campo dai residui ingombranti che lo occupavano. Vediamo, speriamo bene. Mario Draghi non è solo un bravissimo professore come era Mario Monti, possiede il senso della realtà e del suo governo, ha avuto il coraggio di salvare l’Europa salvando l’euro, in un contesto che più difficile non poteva essere. E’ stato giustamente paragonato a Ciampi. E’ l’uomo giusto per salvare l’Italia dalla approssimazione, dall’ incompetenza, dall’affabulazione cha aveva corso con l’appoggio ai populisti di partiti storici la cui parola d’ordine incredibile, avvilente, un po’ vergognosa “Avanti con Conte” (copyright Zingaretti) cade nei rifiuti da dove peraltro sembrava provenire. Per rifiuti qui intendo i resti di quello che fu il grande esercito della sinistra, oggi ridotta a far da spalla al peggior populismo che si sia visto in Europa che ha solo un po’ ripulito la faccia.
Chi sa. Ora si apre una partita politico-culturale decisiva per la salvezza dell’Italia. L’esito è incerto, bisogna che quel pezzo di Italia che si era addormentata sulle veline di Casalino lette da Conte si risvegli, c’è il riferimento giusto perché ciò avvenga.
(questo articolo con il consenso dell’amministratore del blog è ripreso dal sito www.ragionepolitica.it)
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