Caro direttore, mi permetto di scriverle per condividere alcune riflessioni sul caso Oms – Report e sul rapporto prima pubblicato e poi ritirato sulla risposta italiana alla crisi pandemica. Ho passato 25 anni all’Oms Europa e al quartiere generale di Ginevra con incarichi di responsabilità e conosco i meccanismi interni e i complessi rapporti con i Paesi membri.
- Ritengo inopportuno e metodologicamente sbagliato analizzare la reazione di un Paese alla pandemia nel corso della stessa. Tali valutazioni sono necessarie e utili, ma a bocce ferme quando tutti i fatti sono sul tavolo e possono essere analizzati con distacco.
- Purtroppo la comunicazione scientifica, compresa quella di alcuni uffici dell’Oms, risente di una sindrome da instant book s, che forse creano qualche visibilità, ma della cui utilità scientifica occorrerebbe discutere
- Al di là delle affermazioni opinabili di alcuni secondo cui la diffusione della pubblicazione avrebbe prevenuto “milioni” di morti nel mondo, il rapporto appare più simili ad un lungo articolo di un settimanale che al rigore scientifico di una pubblicazione dell’Oms
- Mi sorprende che nessuno si sia domandato perché l’Oms prepari un rapporto sull’Italia e non faccia lo stesso per Francia o USA. La risposta è semplice: questi Paesi non lo avrebbero mai consentito, specie nel corso di una difficile crisi sanitaria, e avrebbero risposto duramente. L’Italia è stata informata? Ha dato il suo consenso a questo studio?
- Bisognerebbe chiedersi come l’Italia applica gli impegni presi a livello internazionale, ad es., la preparazione delle emergenze. Le deliberazione dell’Oms non sono vincolanti: purtroppo il nostro Paese, con alcune lodevoli eccezioni, non prende seriamente i consessi internazionali, salvo poi lamentarsi per lo scarso peso politico, che ovviamente non si crea per “diritto divino”.
L’Oms è un organismo essenziale per la difesa della sanità pubblica. E’ un’organizzazione fatta per la stragrande maggioranza di persone competenti e preparate. Al di là di polemiche strumentali di alcuni Paesi e di errori che sono comprensibili di fronte ad un fenomeno sconosciuto, l’Oms è stata un punto di riferimento essenziale per la pandemia. Distruggerne l’immagine per squallide polemiche (e forse vendette) nazionali sarebbe un errore gravissimo di cui tutti pagheremmo le conseguenze.
Roberto Bertollini già Chief Scientist dell’Oms Europa e rappresentante presso l’UE
(questo intervento è apparso nella pagina delle lettere al Direttore sotto la voce “Interventi e repliche” del Corriere della Sera di lunedì 21 dicembre 2020)
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