Benetton è “quasi” fuori. Il popolo fa festa. Di Maio commenta: finalmente ce l’abbiamo fatta. I 5 stelle festeggiano e sperano nella crescita dei loro consensi traballanti. Voci entusiaste si alternano ai microfoni Rai. Zingaretti si adegua e rincara la dose, straordinario quel Conte, dice. La De Micheli pure. Giustizia è fatta. Un altro successo del Presidente di tutti i consigli possibili e immaginabili. Benetton cattivo perchè ricco, o ricco perchè cattivo, scegliete voi, è ”quasi” fuori. Ora qui non si simpatizza per Benetton, ma si annota flebilmente che non c’è stata ancora una sentenza che gli attribuisca l’intera responsabilità della terribile caduta del Ponte Morandi, anche se oggi si parla solo di lui. E’ possibile che solo sua sia la responsabilità, è possibile che la condivida con altri della stessa società, è possibile che le responsabilità siano da dividere tra lui e il Ministero competente per il controllo, è possibile perfino che le responsabilità siano soltanto di quest’ultimo.
Che importa tutto questo? Il popolo fa festa, Di Maio applaude con tutto il seguito di cortigiani. Lo Stato di diritto va cadendo a pezzi in Italia. Uno si chiede: e la sinistra? Quando si combatte un ricco-cattivo non c’è incertezza o domanda sospesa. Il “Corriere della sera” si pone la questione dello statalismo, e va bene, ma senza altri commenti. Non fosse per Il Riformista, lo Stato di diritto non troverebbe difensori. E concludo così: siccome Matteo Renzi è stato l’ideatore di questo governo, provi a far sentire, in occasioni come queste, la sua voce.
(questo articolo con il consenso dell’autore è stato ripreso dal sito www.ragionepolitica.it)
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