I commenti del Presidente del Consiglio e di una buona parte della stampa governativa, nonché le dichiarazioni, le più varie, dei governanti di varia estrazione, agli esiti del Consiglio europeo, mostrano quale ormai radicale distacco ci sia tra le cose che giorno dopo giorno dice e sproloquia chi governa e le cose che per davvero avvengono; e che ormai una informazione di regime nasconde, in tutto o in parte, un dibattito che può essere manipolato in forme che non ipotizzano nessuna possibilità di smentita. Questa volta la cosa è clamorosa.
Che ha detto e ridetto il Conte in queste settimane? O eurobond o non firmo, no al Mes e altri annessi, questo il succo, ricordate? Il nostro eroe mostrava di non sapere che gli eurobond non sono possibili, non solo per la argomentata volontà della Germania che deve dar conto alla propria Corte costituzionale e alla difesa dei propri elettori che non intendono condividere il debito di altri, ma perché implicherebbe, per forza di cose, una modifica dei Trattati, cosa lunga e difficile, da fare all’unanimità, cosa, su quel tema, per ora impossibile.
Siccome queste cose il nostro presidente non poteva non saperle, non foss’altro perché circondato da tecnici che conoscono a memoria questi dati elementari, la sua insistenza sugli eurobond era semplicemente strumentale e propagandistica, tanto dopo si può dire quello che si vuole senza tema di smentite.
A cose avvenute, infatti, lui e la stampa che gli fa da corte, cantano vittoria. Ma come è possibile? Di eurobond nemmeno si è parlato, si ipotizza per il futuro un recovery fund, nato da una proposta francese, che nulla ha a che fare con l’altra ipotesi, ed è peraltro tutto da definire nei suoi tempi lunghi (graverà sul bilancio comunitario del 2021) e nelle modalità di utilizzo, non si sa se prestito o sussidio. E dico poco!
L’Europa peraltro c’è, e come, nelle cose già definite prima. Un solo esempio: se la Bce non acquistasse a valanga titoli del debito italiano, a quest’ora, con la crisi in corso, saremmo travolti dallo spread. E volete vedere che accetteremo anche l’odioso Mes? Scommetto.
(questo articolo con il consenso dell’autore è stato ripreso dal sito https://www.ragionepolitica.it)
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