Nessun imbarazzo e nessuna reticenza: ero dieci anni fa e sono tuttora profondamente convinto che sia indispensabile un sistema elettorale di tipo maggioritario e che per il nostro Paese il sistema migliore sia quello francese, ovvero l’uninominale di collegio a doppio turno, che
– consente al primo turno la scelta del partito secondo gli ideali (o anche gli interessi particolari) di ciascun elettore o gruppo di elettori, rendendo così possibile la competizione anche ai partiti minori;
– ma al secondo turno impone un’aggregazione degli elettori, in funzione della scelta della coalizione che dovrà governare.
Un altro possibile sistema a doppio turno che sta dando risultati eccellenti anche da noi è quello che si applica per l’elezione del sindaco e del consiglio municipale, nei Comuni di dimensioni maggiori: non è un caso che esso produca al tempo stesso la stabilità dei governi locali e l’emergere di figure politiche di notevole spessore, tutto sommato il meglio del ceto politico espresso oggi dal nostro Paese, senza mortificare affatto il ruolo delle opposizioni.
Credo dunque che il Pd commetta un errore, accordandosi con il M5S per il ritorno al sistema proporzionale, pur essendo comunque un buon correttivo che, per l’accesso al Parlamento, venga mantenuta la soglia minima del cinque per cento su base nazionale. Vedo però anche il rischio che, al dunque, quella soglia venga abbassata al quattro o addirittura al tre, per accontentare gli alleati.
Vedo, infine, come un segno di debolezza grave del sistema politico italiano la volubilità dei partiti su questa materia di importanza cruciale: non può non sconcertare, per un verso, che il Pd abbandoni la bandiera del doppio turno alla francese, che è stata la sua per tutto l’ultimo decennio, rinunciando così alla propria vocazione maggioritaria che costituisce una delle ragioni d’essere originarie di questo partito; per altro verso che Forza Italia, da sempre contraria all’uninominale maggioritario, oggi faccia suo questo modello soltanto per convenienze tattiche contingenti.
In difesa del maggioritario
Pubblichiamo la risposta di Pietro Ichino ad un lettore che chiedeva se la sua posizione a favore di un sistema elettorale uninominale maggioritario fosse cambiata. Il sistema migliore, dice il professore, è sempre quello francese a doppio turno
Please follow and like us:
Lascia un commento