Il nostro è uno strano Paese, buono o buonista? Non è dato sapere , ognuno declina da sè l’aggettivo: certo è un Paese spaventatissimo, un paese che si innamora di clichè e che vota in base a clichè.
In una fiction che fa il pienone di ascolti sulla RAI dove si celebrano le virtù di un noto attore in abito talare sempre pronto ad aiutare i meno fortunati ho osservato che un noto comico spesso impegnato a pubblicizzare in tv una nota nota società finanziaria (un paradosso) indossava le vesti rassicuranti di un graduato dei carabinieri: anche il capitano dei carabinieri, una giovane donna piuttosto avvenente, ovviamente, annuciava ad un pubblico ministero (sempre una donna carina, ovviamente) che avrebbe sposato, ovviamente, un pubblico ministero suscitando, ovviamente, la inevitabile reazione piccata, forse gelosa, della prima.
Stamani ho saputo da una mia amica che il programma ha registrato un boom di ascolti.
Sempre ieri, in quasi contemporanea, in una rete concorrente una nota esponente di una forza politica di destra annunciava che il vero problema dell’Italia era che limitare l’uso del contante era non solo pazzesco ma che, di fatto, era un aiuto di Stato alle banche e che il vero gap era la scarsa natalità: la donna politica in questione è data in rapida ascesa nei sondaggi. Non ho dubbi.
Mai come in passato questo paese è attanagliato dalla paura del futuro.
Per quanto oggi in Italia si viva meglio di trenta anni fa, ci si curi meglio, si abbiano più diritti anche grazie all’Europa ( e soprattutto verso le banche , i monopoli et similia), la salute sia meglio tutelata in certe Regioni del paese come la mia, l’Emilia, (comunque accedibile anche dai laziali o dai pugliesi) e ci sia mediamente più competenza nelle professioni e più controllo del territorio l’idea è che tutto sia in decadenza, che sia fragile, che una valanga umana di personaggi scuri di pelle stia per sommergerci , che i politici derubino a più non posso gli onesti cittadini , che l’Europa ci venga a fare noiose lezioni di bon ton sui conti facendoci osservare che continuare a fare debiti non è cosa buona, che ladri col passamontagna, dall’accento slavo, verranno a derubarci nei nostri appartamenti
Ha bisogno di figure rassicuranti : il prete, il carabiniere, il pubblico ministero, il politico provvido ai bisogni della famiglia (meglio se però è italiana).
Tutta gente questa ( ci dice la narrazione ) che non perderà il lavoro se continua la recessione in quanto ha dietro figure solide, la Chiesa, lo Stato, lo stile parsimonioso che contraddistingue i servitori
L’impresa è invece dipinta per definizione cattiva o, bene che vada, scaltra
L’amministratore pubblico lavora sul filo del rasoio
Quello privato, bene che gli vada, è un manager di successo altrimenti è un finanziere spregiudicato
L’iniziativa personale è coronata dal successo ma solo se ha fortuna e solo se chi intraprende è un genio incompreso con un asseno di ricerca
Studiare sembra inutile se non per fuggire dai confini patri ed approdare ad isole felici dove pare si siano ridotti a vivere,solo lì, i buoni amministratori
Il male incombe ma il bene , impersonato da pochi, stoici , buoni, o buonisti alla fine vincerà
Questo è il messaggio che passa nell’opinione pubblica nel Gennaio 2020
Ciò detto, stando così il mood, stamani ho avuto l’esatta percezione che l’Emilia passerà al centro destra
Accetto scommesse, da europeista vincerò io e perderà l’Italia
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