Un’ultima domanda di fine anno al Presidente del Consiglio, faro sagace e originale della democrazia italiana, copyright Zingaretti. Domanda che naturalmente non attende risposta come ogni buona domanda retorica. È la seguente: avrebbe il Prof. Giuseppe Conte aperto la crisi politica del Conte 1 se non lo avesse fatto Salvini nel cuore d’agosto? O avrebbe continuato a governare condividendo tutto, proprio tutto, ciò che gli proponeva il proprio ministro dell’Interno, dalla sicurezza agli immigrati lasciati in mezzo al mare? Quel ministro che oggi egli dichiara di profondamente disprezzare, anzi di considerare una vera insidia per la democrazia italiana? Tanto basta, per me.
La democrazia italiana, e non solo italiana, ma qui con tratti tutti propri tra farsa e tragedia, attraversa davvero un momento difficile perché sta abbandonando ogni idea di sé, ogni cosa che la distacchi dalla cucina politica di volta in volta conveniente. Sta abbandonando la cultura che ne ha fatto un’idea attiva, che ha permesso di costruire classi dirigenti in un conflitto politico carico di senso. Guardiamoci intorno e proviamo a pensare che cosa sia rimasto di questo. A casa i “poltronisti” che siedono in parlamento! Applausi generali.
Buon anno!
L’ultima domanda dell’anno
Ma il premier Conte, se Salvini non avesse aperto la crisi, avrebbe dato le dimissioni non condividendo, come racconta oggi, le scelte della Lega? La verità purtroppo è che, per questi signori, l’unico valore è quello della poltrona che occupano.
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