C’è un aspetto positivo della attuale stagnazione economica: la banca centrale europea (BCE), nell’ottica di rilanciare l’economia dell’Eurozona ha abbassato i tassi di riferimento a livelli mai sperimentati prima.
In Italia, una diretta conseguenza di questa “rivoluzione” è il boom di richieste nuovi mutui e surroghe di quelli esistenti. I dati lo confermano: a ottobre, in Italia, c’è stato un aumento di richieste del 18,4% sul mese precedente (dati Crif). Crescono le richieste in numero assoluto, cresce l’importo medio (133.600 euro) e con una durata media di 17,4 anni.
I tassi “scontati” attraggono molti giovani: quasi il 30% delle nuove richieste è di under 35.
In questo contesto di vivacità immobiliare, sembra che stia crescendo la fiducia di quei genitori che si erano rasseganti ad avere i figli “diversamente giovani” in casa propria per decadi.
C’è solo da capire se la rata del mutuo sarà presa in carico dai genitori o dai giovani mutuatari. Guardando le statistiche del mercato del lavoro in Italia nell’ultimo anno, il dubbio è legittimo..
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