Non è questione di dare ascolto o ragione a Matteo Renzi. Né è questione di rivincita politica contro l’operato del governo giallo-verde (che giustamente il Movimento 5 Stelle non potrebbe avallare né supportare). Bensì, più prosaicamente, è questione di politica. Di identità. E di priorità amministrativa.
Lo si voglia o no, il superamento di quota cento, misura di per sé sperimentale e limitata nel tempo, è la vera questione del “Conte 2”, la grande partita della legge di bilancio 2020: la “prima” finanziaria giallo-rossa.
Altro che sterilizzazione delle misure di salvaguardia (se niente cambierà parte importante dell’aumento dell’IVA sarà una ghigliottina anche per il prossimo anno) la vera possibilità di svolta del Governo è contenuto nel “gruzzolo” di quota 100. Ovvero quelle risorse che il provvedimento salviniano drenerà negli anni (l’ex Presidente Inps Tito Boeri parla addirittura di 40 miliardi di euro) e che se stornate potrebbero permettere al Governo, innanzitutto, di evitare ogni aumento di tasse e smontare sul nascere una già battente (per alcuni versi comprensibile) campagna contro il “Governo delle tasse”.
Non solo.
Parte delle risorse di quota 100 assieme a quelle già stanziate dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri fornirebbero l’occasione per una “flax tax in salsa giallo-rossa”, ossia un abbattimento “serio” (e non fittizio come l’ipotesi allo studio) del cuneo fiscale per i lavoratori ma anche per le imprese.
A ciò potrebbe unirsi (e le risorse residue sarebbero sufficienti) una decisa opera di sburocratizzazione ossia una drastica razionalizzazione delle competenze accompagnata dalla cancellazione di tanti inutili adempimenti sovente più insopportabili delle tanto vituperate imposte.
Niente rivoluzioni, né ideologismi (verdi, gialli o rossi). Solo semplice concretezza!
Quota 100, al di là delle dispute partitiche, per il Governo potrebbe significare dare un’impronta, indicare la rotta, denunciare le priorità, fornire un’anima all’azione amministrativa.
Quella svolta di cui tanti -in estate- si sono riempiti la bocca.
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