L’abbiamo letto tutti, o distrattamente sentito alle radio e alle tv: le decisioni del Presidente della BCE Draghi per stimolare l’economia dell’Eurozona, non sono certo passate inosservate.
Chi con termini più tecnici, e chi abusando di termini da guerrafondai (bazooka, bomba, mitragliatrice..),tutti hanno voluto dare una definizione alle varie azioni intraprese.
Riassumiamo: sono stati tagliati i tassi di deposito (oggi a-0,5%), è stato lanciato un nuovo programma di Quantative easing da 20 miliardi al mese (ovvero la BCE compra bond nazionali per questo importo), ma soprattutto, senza una scadenza precisa. Quale efficacia hanno queste azioni così roboanti? Risponderò con una metafora: possiamo paragonare la liquidità in un sistema economico al sangue del nostro corpo umano. Se perdi sangue stai male, corretto? Perdi vigore, il corpo risponde male e puoi persino svenire? Bene. Immaginiamo allora il QE come una trasfusione. Tecnicamente, il QE aumenta la liquidità in circolazione.
Fosse così semplice l’economia sarebbe una scienza esatta e vivremmo di continue trasfusioni. Già. Però, le trasfusioni salvano le vite solo se ottenute da chi ne ha davvero bisogno, in termini economici, il sistema funziona solo se la liquidità verrà “bevuta” da chi la utilizzerà per fare investimenti (imprese per i loro cicli produttivi e famiglie per comprarsi la casa ad esempio). Guardiamo nel nostro piccolo: se io ho fiducia che un domani saprò restituire i debiti che faccio oggi, (investendo nella mia attività) innesco un virtuoso processo imprenditoriale e il sistema tutto crescerà, se io non ho fiducia nel domani, non solo non farò nuovi investimenti, ma peggio, non mi sfiorerà neppure l’idea, perché tanto so che avrò diritto ad una sacca di trasfusioni (chiamiamola) di cittadinanza.. Beh…se fosse così, forse il sistema non muore, ma di certo continuerà a sanguinare nel tempo e nessuna trasfusione potrà poi rimetterlo in piedi.
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