Con gli accordi sottoscritti l’Italia corre il pericolo di consegnare al gigante asiatico asset strategici. In sede europea siamo stati i soli, insieme alla Gran Bretagna, ad astenersi sulle misure per il controllo degli investimenti di Paesi terzi.
Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.