Italia Viva e Azione stanno appoggiando, senza parlarsi, le stesse alleanze. Così rinunciano ad incidere per avere il loro piccolo spazio di potere. Ma se questo è il gioco, perché votarli?
In surplace fino a giugno
Vittoria netta del centrodestra in Abruzzo. Il campo largo non sfonda. La vera partita si giocherà a giugno. L’irrilevanza dei piccoli partiti di centro che ancora una volta privilegiano i personalismi sulla politica.
Schiaffo alla Meloni
Il voto sardo conferma la modestia della classe politica italiana. La Meloni sbaglia il candidato e perde. La Schlein e Conte si illudono di aver trovato la strada vincente per la sinistra. Al centro tutti credono di essere De Gasperi e gli italiani continuano a stare a casa.
Il tramonto del Welfare State
La sinistra perde in quasi tutta Europa. Ora anche nelle grandi socialdemocrazie del Nord. Alla base di questa rivoluzione i costi ormai insostenibili del Welfare State. La scommessa della Welfare Society e la situazione italiana.
La scomparsa di Nicola Cariglia
Un malore improvviso non gli ha lasciato scampo. Così se ne è andato Nicola Cariglia, un riformista e un socialdemocratico vero, già vice sindaco di Firenze e attualmente Presidente della Fondazione Turati.
Salvini, Fratoianni e Putin
I leader di Lega e Sinistra Italiana sono i cavalli di Troia della Russia. Da posizioni opposte, ma con proposte convergenti, perseguono l’obiettivo di affossare l’Unione Europea a tutto vantaggio di Putin.
Lo stato, penoso, dell’informazione italiana
L’intervento di Draghi a Rimini ha reso evidente l’abisso che esiste fra il premier e i tanti nanetti della politica italiana. È per non far notare questa differenza che le notizie sul governo sono sparite dalla cronaca.
I destini, diversi, di Letta e Meloni
Un futuro opposto attende le due principali leadership del momento. Indipendentemente dal risultato elettorale, Letta tornerà a Parigi mentre la Meloni potrebbe diventare il capo di un nuovo movimento conservatore.
Berlusconi era un bambino
PD e Verdi e Sinistra Italiana trovano l’accordo su cose non al centro dell’intesa raggiunta con Azione. Così due alleanze diverse su cose diverse. Roba che fa impallidire l’ingenuità del Berlusconi del 1994.
Indietro tutta
La scelta di Calenda e Bonino affossa la possibilità di un terzo polo che non si limiti a fare testimonianza. L’agenda Draghi è ormai carta straccia. Si torna indietro di trent’anni. Stesse proposte, stessi personaggi, stessa fuga dalla realtà.
Grillini dentro?
Un po’ per necessità e un po’ per convinzione i Dem continuano a rincorrere i grillini. Non hanno il coraggio di abbandonare il “campo largo” perché di fatto dovrebbero ammettere che aveva ragione Renzi.
Il re è nudo
Nei ballottaggi prevale il centrosinistra ma un’astensione ben oltre il 50% testimonia del profondo malessere del Paese. Nel 2023 un voto politico che sarà essenziale per il nostro futuro. Ma per ora nessuna luce in fondo al tunnel.
Ops, si è ristretto il campo largo
Dal voto ammnistrativo esce sconfitto il “campo largo”. Il centrodestra è maggioranza nel Paese. Per portare avanti l’agenda Draghi il PD deve guardare al centro e il centro deve smetterla di fare come i capponi di Renzo.